venerdì 4 gennaio 2013

Politica - La Monarchia Direttoriale



Espongo in questo articolo la mia concezione di potere, e più in generale di come uno stato dovrebbe organizzarsi in maniera eccellente. La guida del paese dev'essere un Sovrano benedetto da un Vescovo, affinché la discendenza e l'operato siano permeati di energia divina e si abbia un governo legittimo. Il Sovrano terrà sempre a mente la sua Missione e sarà tenuto ad osservare le leggi dell'etica in nome dei Princìpi dei quali si è fatto portatore accettando la corona.

Potere Esecutivo

Il potere esecutivo è nelle mani del sovrano che lo esercita in modo pieno ed esclusivo. Il Sovrano ha diritto di veto sulle decisioni del Direttorio se la legge proposta da quest'ultimo è contro un Decreto Regio o contro la Costituzione. Il Sovrano è Comandante Supremo delle Forze Armate e guida morale del Popolo. Il Sovrano assiste a tutte le sedute plenarie del Senato e del Direttorio e ha ruolo attivo in queste due assemblee.

Potere Legislativo - Il Direttorio 

Il Potere Legislativo è detenuto dal Direttorio, composto dai Direttori – Ministri – eletti ogni 5 anni a suffragio universale diretto dal Popolo. Il Direttore della Guerra dev'essere per forza un Generale proposto in una Lista dal Senato. Il Direttorio è composto da una serie di Direzioni suddivise in Dipartimenti seguiti da Segretari. ( Es. Direttorio degli Interni, Dipartimento delle Infrastrutture). Ogni Direttore è responsabile del proprio Ministero e l'insieme dei Direttori è responsabile dell'operato del Direttorio. Il Direttore di Giustizia è considerato il Primo Ministro. I Direttori devono essere affini per studi o competenze al Dicastero che seguono. L'età minima per divenire Direttore è di 25 anni. 

Potere Giudiziario

La Corte Suprema è composta da otto giudici, quattro a nomina regia e quattro votati dal Senato. Carica quadriennale. I giudici devono appartenere all'Albo degli Avvocati e dei Giudici ed esercitare da almeno dieci anni. 

Ruolo del Senato

Il Senato, nella quale il popolo conduce i suoi rappresentanti attraverso liste politico-ideologiche, ha un ruolo consultivo e il suo incarico principale è quello di raccogliere le proposte popolari e di condurle all'attenzione del Direttorio. Il Senato è diviso in tre ali: ala centrale, ove seggono i rappresentanti del Popolo; ala destra, ove seggono i nobili scelti dalle Liste di Nobiltà; sinistra, ove seggono i rappresentanti delle corporazioni, delle colonie, il misso vescovile e i poteri economici e sociali in vista. Il Senato viene votato dal Popolo a suffragio universale diretto ogni cinque anni.

Indirizzo generale

L'economia dello stato è di tipo corporativista, ma le imprese private hanno il margine di azione previsto in un paese liberista. Lo Stato ha il dovere di attivare fabbriche e impianti di produzione e costruire zone agricole che siano proprietà dello stato sia per dare lavoro che per assicurare una produzione interna dei beni di prima necessità. (Vedi Colonie.) La Banca Nazionale è statale, come almeno una rete radio-televisiva e come le infrastrutture e la sanità. L'Istruzione è sia privata che statale.

Il Sovrano deve essere una fonte di ispirazione nella gente e così la sua famiglia, pertanto si deve mostrare attivo sostenitore delle cause giuste e la sua linea politica rispetta la fedeltà ai principi etici e spirituali propri della sua gente.

Settimana della Giustizia

Il Sovrano una settimana all'anno proclama la settimana-della-giustizia, nella quale non è il tribunale o la Magistratura ad avere in mano il martello della giustizia, ma il Sovrano stesso che giudica di prima mano le accuse e dispensa la condanne e assoluzioni. Durante questo evento anche dei prigionieri che ritengono di aver subìto una pena ingiusta possono chiedere una seduta presso il Tribunale del Re.

I Simboli del Potere Regio

Il sovrano indossa abitualmente un completo elegante sul quale porta la Corona. In alternativa può usare la sua divisa militare. Lo scettro non è obbligatorio, tranne che durante la Settimana della Giustizia. Nelle feste di precetto è obbligatoria la divisa o la fascia porpora da indossare sul completo.

Plebiscito:
Quando un sovrano e il suo Direttorio si ritrovano in una situazione che pregiudicherà gli equilibri nazionali e ritengono doveroso il pensiero del popolo, viene richiesto un plebiscito. Esso è invece obbligatorio per cambiare una legge costituzionale.

giovedì 3 gennaio 2013

Proposte Economiche - Il Sistema della Colonia




Ancora una volta propongo uno dei miei utopici, biasimevoli o ridevoli sistemi economici per combattere la crisi. Darò a questo sistema comunitario,non solo di produzione ma anche di vita, il nome di Colonizzazione e pertanto il centro abitato che ne incarna l'esecuzione si chiamerà Colonia. Una Colonia poggia su tre valori fondamentali: lavoro,inter-dipendenza e comunità. Prima di concentrarci su questi tre cardini cerchiamo di immaginarci fisicamente un centro abitato. 
La Colonia ideale non supera le duemila persone, ed è rigidamente edificata col seguente schema: Nel centro perfetto della colonia è situato un parco sul quale si riuniscono le due strade principali della città, cardo e decumano. Su questa piazza si affacciano il Municipio ( edificio civico nel quale hanno sede i rappresentanti del potere centrale, i rappresentanti della legge e i governatori eletti dai coloni) il poliambulatorio, la mensa comune e l'edificio scolastico. Attorno a questo centro si sviluppano su vie laterali o su quelle principali le zone residenziali e la zona produttiva. Nelle vie residenziali troviamo case monofamiliari, i "moduli abitativi" prefabbricati dotati di impianti igienico-sanitari, il salotto, le camere da letto, ma nessuna cucina. L'economizzare e la necessità di una spesa limitata impongono come soluzione un refettorio comune dove alle ore dei tre pasti fondamentali la comunità si riunisce. E' essenziale inoltre che ogni colonia possieda strutture educative, di socializzazione e ricreative per ogni età. Al contrario il centro di produzione, sia esso agricolo,industriale o manifatturiero è un micro-cosmo produttivo nel quale la maggior parte dei coloni impiega il proprio tempo e offre i propri servigi. Ovviamente nessuno proibisce ai coloni di aprire attività quali piccoli empori o negozi di utilità generale, anche se i beni di prima necessità sono offerti dallo stato. A questo punto possiamo parlare del Lavoro nella colonia.
Ogni centro abitato si specializza in una o due, o pochissime merci - difatti le colonie saranno edificate su terreni fertili, in prossimità di cave o miniere, o comunque in zone di interesse economico - le quali saranno poi inviate alla città alla quale fanno riferimento, qui chiamata Capitale Distrettuale. I compiti nella produzione seguono lo schema dell'organicità: le competenze e le attitudini di ciascuno a servizio della produzione. Espongo adesso il criterio dell'Inter-dipendenza: come un apparato del corpo umano ha bisogno della collaborazione dei suoi organi per funzionare, così una colonia non è mai del tutto auto-sufficiente. La Capitale Distrettuale raccoglie i prodotti delle sue colonie e li ridistribuisce al fine di assicurare il tenore di vita più alto possibile. Infine espongo il senso di Comunità, ossia una cultura, un modus vivendi, che rispecchi la sinergia necessaria all'armonioso sviluppo delle relazioni umane. Nel mio caso i cardini sociali sono famiglia, spiritualità e ospitalità. Una colonia che vuole funzionare deve essere, azzardo la definizione, un centro sociale, un luogo dove tutti si sentono a casa e complementari l'uno all'altro, parte di un progetto grande e armonioso. Aggiungo a beneficio del lettore che nessuno impedisce, come può sembrare, la proprietà privata, diritto sacrosanto dell'individuo: ogni famiglia possiederà in toto il suo "modulo abitativo", l'automobile e, se possibile, un piccolo appezzamento di terreno nel quale potrà attrezzare un orto, un recinto per animali o tutto ciò che desidera. Termina qui l'esposizione del progetto socio-economico della Colonia, segue un piccolo Dizionario del Colono per chi vuole conoscere le figure indispensabili di un centro. 

Dizionario del Colono:
Colono: abitante della colonia, lavorante e domiciliato in essa. Il suo stipendio consiste in vitto, alloggio pagati e una somma di denaro concordata con la Federazione Coloniale.

Prefetto: carica decennale non elettiva. Lo stato invia un prefetto per la direzione della Colonia.

Supervisore Tecnico: carica statale volta al controllo e al buon funzionamento dell'apparato produttivo.

Sindaco: carica quinquennale a elezione diretta.

Assessori: cinque collaboratori a elezione diretta del sindaco. Votati dai coloni ogni 5 anni.

Sceriffo: carica a elezione diretta da parte dei coloni, amministra la giustizia. Carica vitalizia. Può scegliere fino a 15 collaboratori chiamati "Guardiani" che controllano la prigione coloniale o dispensano la giustizia e controllano i confini della colonia.